Cos'è la Ipnosi clinica

​​Ipnosi clinica, immaginazione attiva, eu-ipnosi
Prendo l’avvio in queste brevi note dalla definizione classica di G. Guantieri: “con il termine IPNOSI possiamo indicare un insieme di condizioni, stato psicofisico e rapporto interpersonale ad un tempo, del tutto peculiari, tra loro intimamente correlate, che si instaurano, a seguito di opportune stimolazioni, attraverso il susseguirsi di molteplici fenomeni, psichici e psicosomatici, che coinvolgono l’uomo e il suo modo di essere nella loro totalità, determinando in tal modo particolari effetti” [Guantieri]. Dovendo essere sintetico, presento alcuni concetti fondamentali a cui mi attengo, sull’ipnosi e sulla sua applicazione clinica.
Ho sentito il bisogno di imparare nuovi strumenti profondi, come l’ipnosi, e avvicinandomi ad essa, grazie all’impostazione del professor Giovanni Gocci, ho sentito il richiamo definitivo dell’impostazione junghiana, che ora sto approfondendo.
Qui parliamo di ipnosi nel senso clinico, quindi finalizzata alla terapia, in un approccio sistematico, intenzionale, orientato alla salute, escludendo qualsiasi altra motivazione, dal momento che esistono varie forme, approcci, tecniche ipnotiche, delle quali qui non ci occupiamo.
L’Ipnosi clinica che io pratico sento essere finalizzata al benessere: ciò definisce chiaramente la posizione del terapeuta e del paziente, le priorità in atto, e la deontologia sottintesa. Ciò dà un valore aggiunto alla relazione terapeutica e alle tecniche applicate.
L’intervento di ipnosi consiste in due aspetti. Il primo è il rilassamento, che si sovrappone al momento dell’induzione di stati mentali alterati, legati al rallentamento delle onde cerebrali, al raggiungimento di uno stato psicofisico di benessere, di pace, che numerose ricerche confermano [Gocci et al.; Vighi]. Questo aspetto è già benefico, e produce buoni risultati soprattutto in alcuni tipi di disturbi, legati all’ansia e alle fobie.
L’altra dimensione dell’ipnosi, che ne è la parte specifica, riguarda l’attivazione di risorse immaginative, emotive, per oltrepassare i blocchi razionali, i sistemi consolidati di tipo cognitivo che spesso, al di fuori della consapevolezza, condizionano il soggetto. Quindi essenzialmente si opera un bypass della parte razionale, portando il soggetto, secondo i valori appena elencati, a esplorare le proprie risorse andando ben oltre la pura razionalità.
Riguardo agli assunti di base mi riconosco nell’approccio di Jung che diventa qui il mio autore di riferimento. L’attivazione dell’inconscio è un mettersi in ascolto e connettersi allo Spirito del Profondo, come egli definisce in molte opere e soprattutto nel Libro Rosso. “…Lo Spirito del Profondo, da tempo immemorabile e per ogni avvenire, possiede un potere più grande dello spirito di questo tempo, che muta con le generazioni. […] Mi ha costretto a calarmi nelle cose ultime e più semplici”. L’inconscio è l’antico Maestro e guida interiore, anima il mondo immaginale, attraverso gli archetipi che danno energia ai simboli. È Maestro perché - secondo M. Erikson - “dietro la separazione della mente inconscia dalla conscia - un concetto utile, perché ben descrive un certo tipo di comportamento - c’è tutta una storia biologica” [Erikson, Guarire con l’ipnosi]. Storia di millenni di esperienze umane, conquiste, immaginario che si è sviluppato e sedimentato.
L’Euipnosi è una tecnica di ipnosi ideata dal prof. Gocci Giovanni e presentata per la prima volta all’ European Symposium of Clinical Hypnosis di Porto Rose, nel 1984. Nasce dall’integrazione tra tecniche di ipnosi clinica e Immaginazione Attiva di C.G. Jung, semplificandone l’approccio e rendendolo più sicuro per il paziente.
Qui mi riferisco soprattutto all’articolo Tecnica di Eu-Ipnosi: percezione del corpo e legame con immagini ipnagogiche in uno studio con EEG, scritto da G. Gocci, E. Pasin, M. Beldi, A. Campagnaro A. e F.Sanson [Gocci et al.].
La Eu-ipnosi ha come obiettivo il migliorare la percezione del proprio corpo e attivare la facoltà dell’immaginazione in modo da alleviare il dolore, la tensione muscolare e lo stress accumulato. Colladuata da anni, nei trattamenti clinici con la tecnica dell’Eu-ipnosi viene data importanza al corpo e all’attenzione delle sensazioni elementari semplici che vi appaiono correlandole alle relative immagini che si sviluppano in modo spontaneo nel soggetto.
Si considera il fenomeno ipnotico come un continuum tra l’immaginario del soggetto e il corpo, attraverso la sensazione-emozione ad esso correlato. Con tale tecnica si utilizza la funzione immaginativa, tuttavia non si tratta d’immaginazione, che nell’uso corrente è sinonimo di fantasia o fantasticheria, bensì di un mondo dell’immagine che è ontologicamente reale quanto quello dei sensi e dell’intelletto: il mundus immaginalis. Questo mondo ha una sua realtà percettiva, che è il potere immaginativo, dotata di una funzione cognitiva. Il conduttore, attraverso l’uso delle parole, mette in condizioni il paziente di disporsi ad esperire un contenuto nuovo con il corpo, prestando attenzione alle sensazioni elementari semplici che si percepiscono nel qui ed ora, e che tendono a garantire la relazione con i caratteri immediati dell’esperienza, il vissuto immediato.
Tutto questo favorisce i vari processi di simbolizzazione e interiorizzazione. In altri termini la progressiva liberalizzazione del mundus immaginalis, o immaginario, all’opera nei singoli vissuti corporei, favorisce la in-psichizzazione. Jung aveva ben compreso il potere dell’immaginario tanto che lo utilizzò creando una metodica dell’immaginazione attiva come vera ricerca psichica. Nella pratica dell’immaginazione attiva le immagini che appaiono parlano autonomamente e hanno una propria vita mentre il compito dell’Io è quello di rimanere un osservatore attento lasciandosi al contempo coinvolgere, più o meno come fa l’attore quando osserva il brano teatrale che sta recitando.
Per l’immaginazione attiva il punto di partenza è un atto volontario, col quale la coscienza pone i suoi mezzi di espressione a disposizione del contenuto inconscio, ma la direzione va lasciata all'inconscio. Questo per l'Io ha il sapore di un tornare indietro penoso e sgradevole. L'inconscio deve essere lasciato libero di esprimersi come può e come vuole, e la coscienza deve essere in grado di sospendere il proprio giudizio finché tutto quello che esso ha da dire non è tangibilmente presente. A questo punto però è di nuovo l'Io che deve prendere la guida, entrando in dialogo e in discussione (da Jung, La funzione trascendente, in La dinamica dell’inconscio].
L’immagine è espressione sia della situazione inconscia, sia di quella cosciente del momento, ed è un’unione irriducibile e completa di forma e contenuto: l’immagine è sia il contenuto di una struttura, che la struttura di un contenuto. Per entrare in contatto con l’immaginario occorre conservare una totale attenzione e un totale abbandono, tutto questo è difficile da esperire in modo autonomo anche perché implica l’abbandono e il sacrificio dell’Io eroico, ed anche una netta sospensione della coscienza che si ottiene attraverso un trance ipnotica indotta dalla tecnica di Eu-ipnosi.
In questo modo si esprime la voce del corpo: il corpo si immagina e comunica.
Prestando attenzione al corpo emozionato si apre “il libro del corpo” in quel preciso momento, qui si legge l’immagine che comunica e che parla al bisogno immediato del soggetto.
L’Io non interpreta l’immagina ma parla con essa, non si domanda il significato di quella immagine ma l’ascolta attraverso il parlare del corpo. Questa voce emozionata (corpo emozionato), ci mette di fronte alla relazione psicologica con la psiche stessa. L’importante è seguire, ascoltare l’immagine del corpo, dove-come, in quel preciso momento, nel qui ed ora, personalmente e soggettivamente, il soggetto ritrova-ascolta-legge la sua storia infinita. I simboli che appaiono nelle immagini vanno a ristrutturare a livello subconscio le dissonanze psichiche del soggetto [Gocci et al.].
Si tratta di un procedimento psicodinamico attivo, dove il conduttore si pone come co-partecipe alle immagini del soggetto e non ha una posizione direttiva né eccessivamente strutturata, si limita ad accompagnarlo metaforicamente per mano nel mondo delle immagini, attento alle funzioni dei sentimenti che attraverso l’immaginario si esprimono. L’efficacia di questo processo avviene primariamente nell’attivazione della coscienza immaginativa, attraverso la quale il soggetto si riappropria di una facoltà, quella immaginativa, che con la nevrosi viene compromessa o addirittura disattivata, perdendosi tra i labirinti del pensiero logico-razionale dentro i quali i processi psichici del soggetto finiscono per diventare sterili ed ossessivi.
In conclusione la tecnica dell’Eu-ipnosi ci permette rapidamente di accedere ad uno stato profondo simile al sogno, e quindi di entrare in contatto con il mondo inconscio differentemente dalla meditazione.
Bibliografia
- Blue book. La guida all’ipnosi evidence based, a cura di G. De Benedettis - C. Mammini - N. Rago, FrancoAngeli
- Brugnoli A., Stati di coscienza modificati, Istituto Italiano Studi in Ipnosi Clinica e Psicoterapia “H. Bernheim”
- Brugnoli M..P., Tecniche di rilassamento e ipnosi clinica in terapia del dolore e cure palliative, Delmiglio Editore
- Casula C., Giardinieri, principesse, porcospini, FrancoAngeli
- Cooper J.C., Dizionario illustrato dei simboli. Simboli tradizionali di tutto il mondo, Muzzio
- Erikson M.H., Guarire con l’ipnosi. Seminari, dimostrazioni conferenze, Fabbri
- Erikson M.H., La mia voce ti accompagnerà, Astrolabio
- Erikson M.H., Rossi E.L., Rossi S.I., Tecniche di suggestione ipnotica, Astrolabio
- Gocci G., Appunti di viaggio nel territorio dell’anima, Aras,
- Gocci G., Il maestro e l’allievo, un percorso alla ricerca di sé, Le due torri
- Gocci G., Pasin E., Beldi M., Campagnaro A., Sanson F., Tecnica di Eu-Ipnosi: percezione del corpo e legame con immagini ipnagogiche in uno studio con EEG, Università degli Studi di Siena; Reparto neurologia Ospedale Boldrini Thiene-Schio
- Gordon D., Metafore terapeutiche, Astrolabio
- Guantieri G., L’ipnosi, Rizzoli
- Jung C.G., La dinamica dell’inconscio, Bollati Boringhieri 8
- Jung C.G., L’uomo e i suoi simboli, Bollati Boringhieri 5
- Jung C.G., Ricordi, sogni, riflessioni, Rizzoli
- Jung parla. Interviste e incontri, a cura di W. McGuire, R.F.C. Hull, Adelphi 1995
- Il libro dei simboli. Riflessioni sulle immagini archetipiche, Taschen
- Leuner H., Il vissuto immaginativo catatimico. Tecnica psicoterapeutica del sogno, Città Nuova
- Markham U., La visualizzaizone. Immagini per dominare la realtà, Xenia
- Nicolini C., Lazzarotto L., Suitner C., La forma delle parole. Retorica per psicologi, Raffaello Cortina Editore
- Tibaldi M., Pratica dell’immaginazione attiva, La Lepre Edizioni
- Vighi F., Autoipnosi per l’anima. Percorsi di Psicologia Simbolici-Noetica ed Euipnosi per la crescita interiore, DelMiglio
(Articolo tratto dalla tesi nell’Executive Master in Ipnosi Clinica, Triennio 2018-2020, “Una seduta con induzione ipnotica. La sorgente di acqua magica“ di E. Vaglieri)